Ultimamente sui giornali sportivi leggiamo spesso di Ernia dello sportivo o Sports Hernia andiamo a capire di cosa si tratta!
, è una lesione a carico di dei tessuti molli della regione inguinale, può quindi coinvolgere diversi muscoli e tendini, ma ad essere colpiti più frequentemente sono i muscoli obliquo interno ed esterno dell’addome, nel tratto di inserzione sull’osso pubico, talvolta vengono coinvolti anche i muscoli adduttori della coscia.
La causa, generalmente, è un forte stress durante un movimento di torsione, come un cambio di direzione, pertanto è più frequente negli sport che richiedono questo genere di movimenti, come calcio, basket, tennis.
È importante distinguere questa patologia dalla Pubalgia, sindrome che provoca un dolore in sede simile, nella stessa categoria di pazienti; mentre quest’ultima è legata ad un sovraccarico cronico, con un esordio insidioso e sintomi inizialmente blandi, l’ernia dello sportivo al contrario è una lesione acuta, legata ad un evento ben preciso, con un sintomo che, generalmente, impedisce da subito l’attività fisica.
Dopo il trauma, il dolore diminuirà con il riposo, ma tornerà immediatamente appena ripresa l’attività sportiva, in particolare nei movimenti di torsione, tuttavia non sarà presente il classico rigonfiamento inguinale, tipico dell’ernia inguinale, ulteriore motivo di mancata diagnosi differenziale in fase iniziale.
È importante notare che una Sports Hernia non trattata adeguatamente, potrebbe facilitare lo sviluppo di una tradizionale ernia inguinale, causata dalla pressione degli organi interni, che trovano una “via di fuga” nella zona indebolita dalla lesione.
La diagnosi questa patologia si basa sulla storia clinica, la palpazione e alcuni test sotto sforzo, tipicamente la flessione del tronco contro resistenza, eventualmente il medico potrà richiedere una ecografia, per fare diagnosi differenziale con una ernia inguinale.
Ma l’ernia dello sportivo come si cura?
Dopo la diagnosi si procede, di norma, con un protocollo conservativo, analogo a qualsiasi lesione dei tessuti molli, quindi una fasciatura compressiva, se il rigonfiamento fosse importante, riposo, ghiaccio ed antinfiammatori solo se necessario.
Passati i primi 3-5 giorni, si inizierà con il rinforzo graduale dei tessuti colpiti, senza tralasciare un allenamento generale del corpo per non perdere la condizione fisica.
Se dopo 4-6 settimane di Fisioterapia non si fossero raggiunti risultati soddisfacenti, potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico di sutura della lesione, valutata tramite ecografia, la procedura verrà effettuata in endoscopia e si necessiterà poi di una riabilitazione post-chirurgica, analoga a quella antecedente l’intervento.