Un dolore a fitte sulla parte esterna del gomito, porta immediatamente a pensare di essere di fronte ad una epicondilite, ovvero un disturbo tendineo, ma le cose non sempre sono così semplici.
Un dolore laterale al gomito che rimane persistente, anche in seguito ad una corretta terapia conservativa, potrebbe farlo perché il disturbo non riguarda il tessuto miotendineo bensì cause interne alla articolazione.
Ballottamento del radio, sinoviti, condropatie del capitello, sono alterazioni che possono portare ad una micro – instabilità del gomito.
Diventa quindi fondamentale riconoscere da subito il quadro clinico, per poter procedere con le terapie più adeguate.
Recentemente sono stati sviluppati due test, SALT and PEPPER, manovre che permettono di identificare disturbi a carico della capsula sinoviale (SALT) e alterazioni del capitello radiale (PEPPER), entrambi questi test devono quindi essere somministrati in caso di dolore laterale al gomito, qualora risultino positivi si potrà cercare conferma con una risonanza magnetica al gomito.
Una volta individuata una micro – instabilità del gomito si potrà procedere con un trattamento conservativo mirato, dove la terapia manuale trova un maggiore spazio rispetto ad un disturbo del tendineo, ed eventualmente si potrà utilizzare un tape rigido per donare una sensazione di maggiore stabilità dell’articolazione durante la fase riabilitativa.
Il corpo della terapia rimarrà comunque l’esercizio terapeutico, inizialmente con maggiore cautela nell’escursione articolare degli esercizi, con attività di stabilizzazione e lavoro sulla capacità di carico, del gomito e della catena cinetica, quindi arto superiore e muscoli della schiena.
Si stimano 12-16 sedute di Fisioterapia, nei casi recalcitranti si potrà optare per un consulto chirurgico, il 10% circa dei pazienti potrebbe averne necessità.