Alzi la mano chi da ragazzo non si è preso almeno una storta, solitamente giocando a calcio, correndo, saltando, insomma facendo movimento!
Il piede si piega su sé stesso, un male atroce e bum, a terra…
La distorsione della caviglia, o della articolazione TIbio-tarsica se vogliamo fare i fighi, è una delle patologie muscolo-scheletriche più frequenti in assoluto, il trauma è generalmente causato da un movimento brusco, come un cambio di direzione, da un contrasto, quindi un trauma diretto, o da scivolamento, a causa di una superficie irregolare su cui si pratica, per esempio nel trail running.
Il meccanismo traumatico è un movimento eccessivo dell’articolazione, verso l’esterno (supinazione, oltre il 90% dei casi) o più raramente verso l’interno (pronazione), che arriva a coinvolgere i legamenti, tipicamente il legamento Peroneo-Astragalico Anteriore (PAA), che potrà subire una lesione, un semplice stiramento o una lacerazione completa a seconda della gravità del trauma.
Il dolore è immediato, e spesso si accompagna a gonfiore e impossibilità di portare il carico sul piede (impotenza funzionale), se c’è stata una lesione legamentosa, anche piccola, comparirà il tipico edema “a sigaretta”.
Ovviamente la prima cosa da fare è interrompere l’attività e valutare la condizione, il tuo Medico o il Fisioterapista potranno eseguire le OTTAWA ANKLE RULES e verificare la necessità di una radiografia, perché alla distorsione potrebbe associarsi una frattura di caviglia o piede.
Qualora l’RX non fosse necessaria o comunque desse esito negativo si procede con il protocollo PEACE and LOVE, recente evoluzione del POLICE, che prevede 5 giorni dedicati alla protezione del muscolo, con carico ridotto, elevazione dell’arto con un cuscino, bendaggio compressivo, e due importanti novità: bisogna evitare di assumere antinfiammatori e di fare terapie passive e indagini strumentali, lasciamo che la natura faccia il suo corso!
Il Fisioterapista in questa fase, oltre a confezionare il bendaggio compressivo, ti spiegherà per filo e per segno come comportarti e il perché delle raccomandazioni, cosa importantissima!
Non ha molto senso la corsa all’ecografia o risonanza, in primis perché nelle prime ore si vede poco e niente, e poi la gravità della lesione è poco correlata alla prognosi e, a meno di rarissima indicazione chirurgica, non cambierà l’iter terapeutico, basato sulla presentazione clinica, in particolare sul dolore.
Passati i 5 giorni, sempre seguendo il protocollo, inizierà la fase carico progressivo, in cui andremo a rinforzare i tessuti, muscoli, legamenti etc… ma anche a rieducare la caviglia a sopportare il carico del corpo.
Gli studi scientifici ci dicono che una immobilizzazione e uno scarico prolungati sono controproducenti, la nostra caviglia ne risulterebbe ancora più sensibile e dolente!
Chi ci guida in questo senso, oltre alla competenza ed esperienza del Fisioterapista, è il dolore, alleato insostituibile, solo lui in definitiva potrà dare indicazioni su quale carico sia effettivamente tollerabile, per questo motivo si sconsiglia l’assunzione di antinfiammatori e terapie varie, poi chiariamoci, nessuno vi chiede di diventare San Sebastiano, ma se il dolore è tollerabile stiamo lavorando nella direzione giusta e dobbiamo accettarlo!
Dopo una prima fase, in cui grosso modo si lavora in maniera simile per tutti, riducendo il dolore, il gonfiore, recuperando capacità di carico e forza muscolare, si darà il via ad un lavoro più individualizzato, in base a capacità e richieste funzionali del paziente, è intuitivo che un ballerino avrà esigenze diverse dal giocatore di basket, e che il giocatore di serie A necessiterà di un carico maggiore del mercoledì del calcetto.
Alcuni elementi sono comuni per tutti gli sport e i livelli di attività fisica, equilibrio, esplosività e reattività agli stimoli esterni sono cardini fondamentali per tutti!
Amo la semplicità in riabilitazione, ma questo è uno dei casi in cui la tecnologia può fare la differenza, strumenti come Blazepod, che troverete in studio, permette un lavoro sulla reattività senza paragoni.