Nel capitolo precedente abbiamo capito che il nostro corpo è per natura poco simmetrico, che tanti problemi che associamo alla postura hanno in realtà poca relazione con essa.
Eppure moltissimi di noi vogliono migliorare la postura, non a fini estetici (che potrebbe anche avere senso, de gustibus…), ma per guarire/prevenire dolori e disturbi vari, attività come il Pilates vengono spesso prescritte da medici e colleghi.
Ma serve realmente a qualcosa migliorare la postura?
Assolutamente sì!
Lavorare sulle nostre capacità è sempre una cosa buona, fare sport, migliorare la mia mobilità articolare, la forza, la percezione del mio corpo, mi farà sicuramente sentire meglio.
E’ assolutamente necessario però scollegare che il miglioramento sia legato alla correzione di un bacino storto o ad una postura scorretta!
L’illusione che attraverso un lavoro posturale io possa modificare la mia postura, nasce dall’idea che si riesca a passare ore ed ore immobili durante la giornata, mentre gli studi evidenziano come in realtà la nostra postura si modifichi in continuazione, nonostante i nostri sforzi!
Siamo evidentemente fatti per muoverci!
I dolori conseguenti alle classiche otto ore di ufficio, sono dovute alla mancanza di movimento, non al come ho mantenuto il collo in quelle ore!
Quello che ottengo andando a ricercare un allineamento ideale davanti allo specchio, è solo un piccolo ed inutile scatto nel film quotidiano dinamico delle persone.
Questo non significa che fare Pilates, Yoga o discipline simili non mi farà stare meglio, io stesso pratico e insegno in questo ambito, ma le ragioni di questo benessere sono molto diverse dal “migliorare la postura”, e si può stare bene attraverso un ampio ventaglio di possibilità.
Facendo un esempio pratico, nell’ambito del Pilates è molto importante trovare la “posizione neutra”, ovvero una postura di allineamento ideale del tratto lombare o cervicale, la motivazione data è che in questa maniera si evitino i sovraccarichi alla colonna vertebrale, ed effettivamente il riscontro che si ha dal paziente è generalmente positivo.
Ma il miglioramento che ottengo non è dato dalla posizione in sé, ma da tanti altri fattori, per esempio dal fatto che per trovare il neutro ho mosso il mio bacino e la mia schiena, cosa che magari non facevo più da anni, inoltre ho preso coscienza delle sensazioni e delle tensioni che ho nella colonna, cosa molto utile nel dolore cronico.
Quello a cui devo dare valore è il movimento, l’attività sportiva che ho fatto durante una seduta di Pilates, e gli esercizi che mi vengono suggeriti per casa, non il fatto di aver migliorato la mia postura, anche perché sappiamo che non ci sarà poi possibile mantenere quella postura ideale nel resto della nostra giornata, se non in momenti di particolare attenzione.
La risposta alla domanda iniziale quindi è: NO!
La postura corretta non esiste, ma non tutto quello che orbita intono alla cosa è da buttare via, è però necessario contestualizzarlo adeguatamente!
Quando sentite parlare di postura corretta o vi vengono date indicazioni a riguardo, ricordate che tale concetto non esiste, trovate la posizione più comoda per voi in quel momento e ricordatevi di muovervi di più all’interno della giornata e di praticare decisamente più attività fisica, in tutte le declinazioni possibili, dal Pilates, alla corsa, e chi più ne ha più ne metta!