Abbiamo già in precedenza parlato dei disturbi tendinei, e di come la terminologia utilizzata sia confusa, tendinite, tendinosi, tendinopatia… quali sono le differenze? Che termine dovremmo utilizzare?

 

 

Nel 2019 si è riunito un simposio internazionale per porre fine alla discussione e sviluppare una terminologia chiara ed univoca.

 

 

I trenta esperti internazionali, con esperienza clinica e attivamente coinvolti nella ricerca sull’ambito, sono stati selezionati in modo da avere anche una ampia rappresentazione geografica e culturale, professionale (medici, fisioterapisti etc..) e di genere.

 

 

I risultati di questo meeting sono in linea con la terminologia che ormai si preferisce da qualche anno.

 

 

 

Tendinopatia è il termine da preferirsi per indicare il dolore tendineo persistente e la perdita di funzionalità nel carico meccanico.

 

 

Il termine non indica nessuno specifico processo patologico o biomeccanico, solo la ridotta capacità del tendine.

 

 

 

Il termine Tendinosi che indica una alterazione del collage non trova un riscontro clinico, dal momento che tali modifiche avvengono anche in condizioni fisiologiche, perciò dovrebbe essere abbandonato.

 

 

 

Viene data anche una definizione più precisa della lesione tendinea, che si riferisce ad una perdita macroscopica di continuità del tessuto tendineo

 

 

Tendinite, il termine diagnostico forse più usato, non viene preso in considerazione, in quanto ormai abbandonato, vista la scarsa frequenza di processo infiammatorio in un dolore tendineo e la poca rilevanza clinica che ha quando presente.

 

 

 

Se vuoi approfondire e leggere altri articoli sulle tendinopatie clicca qui

 

 

Scott A, Squier K, Alfredson H, et al.
Br J Sports Med Epub ahead of print: [please include Day Month Year]. doi:10.1136/ bjsports-2019-100885

 

Tendinite? No grazie!

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